Mine Vaganti a Lecce: itinerario alla scoperta della città tramite il film di Özpetek
Ti porto a visitare Lecce con un itinerario legato al film “Mine Vaganti” di Ferzan Özpetek.
Lecce è la capitale del barocco, una città che veste due abiti differenti, uno per il giorno ed uno per la notte, ma che sono accomunati da grande fascino e dal candore della pietra leccese.
Il regista Ferzan Özpetek se n’è perdutamente innamorato, al punto da ambientare due dei suoi film proprio nella perla del barocco.
Oggi ti parlo di Mine Vaganti, un film profondamente delicato, che tratta temi importanti e ancora attuali, ma lo fa con sensibilità e leggerezza.
Sullo sfondo, la città di Lecce, che scopriremo insieme in nove tappe.
Lecce itinerario: tra nobili palazzi e corti antiche
Prima tappa ⇒ Porta Rudiae
Il nostro itinerario a Lecce comincia da qui, da Porta Rudiae, la più antica delle porte della città.
Porta Rudiae prende il nome dalla città di Rudiae verso la quale era rivolta e che venne poi distrutta. Sulla facciata, puoi ammirare i santi protettori di Lecce: Sant’Oronzo, Santa Irene e San Domenico.
Questa porta è stata anche location di Mine Vaganti nella scena con gli attori Giorgio Marchesi e Carolina Crescentini.
Seconda tappa ⇒ Via Guglielmo Paladini
Su Via Guglielmo Paladini si trovano due palazzi antichi che sono stati scelti da Özpetek per le ambientazioni del film.
Il primo è Palazzo Famularo, al numero 35, edificato alla fine del XIV sec. e più volte rimaneggiato dai successivi proprietari.
In Mine Vaganti, il palazzo è stato utilizzato per le riprese del giardino e dell’atrio di Casa Cantone. Per gli interni, invece, il regista ha voluto Villa Materdomini (o Villa Grassi), situata sulla strada che da Lecce porta a Monteroni.
Sulla stessa strada, al numero 14, si trova Palazzo Brunetti Scippa, che è stato scelto per la location del matrimonio nella scena finale del film.
Il cancelletto posto alla fine dell’androne permette di intravedere il meraviglioso giardino segreto. La speranza di poter entrare ad ammirarlo è legata a “Cortili Aperti”, l’iniziativa primaverile che ogni anno apre le porte di queste storiche dimore leccesi.
Davanti a quel cancello, nella mia mente ballavo sulle note di una canzone lontana, come nel film.
Terza Tappa ⇒ Piazzetta Carducci
L’itinerario a Lecce prosegue su via Benedetto Cairoli fino a Piazzetta Carducci, sede della Biblioteca Bernardini (ex Convitto Palmieri) e della notturna movida leccese.
E proprio di notte, tra queste colonne, avviene il litigio tra i fratelli Antonio e Tommaso, rispettivamente interpretati da Alessandro Preziosi e Riccardo Scamarcio.
Quarta tappa ⇒ Corte Gaetano Stella
Questo è uno degli spot più belli di Lecce e l’ho scoperto proprio grazie al film Mine Vaganti.
Per raggiungere il punto esatto supera il Convitto e vai a sinistra su Via Carlo Russi; prosegui fino a trovare il cartello che indica Corte Gaetano Stella; dopodiché voltati e vedrai la bellissima cupola maiolicata della Chiesa del Carmine.
Foto instagrammabile assicurata!
Lecce itinerario: la Roma antica, il barocco e “le pietre gialle”
Quinta tappa ⇒ Teatro Romano
Tornando indietro su Via Guglielmo Paladini, gira a destra su Via Palazzo dei Conti di Lecce e fai una deviazione per scoprire questa meraviglia del mondo antico: il teatro romano di Lecce. Un gioiello nascosto tra i vicoli del centro storico, protetto dai palazzi circostanti e custodito da una piccola colonia felina.
Mentre il fratello più famoso, l’Anfiteatro Romano di Piazza Sant’Oronzo, è sempre sotto i riflettori, il teatro romano è più discreto e si lascia ammirare solo da chi veramente desidera farlo.
Annesso al teatro, si può visitare anche il Museo allestito in un palazzo del Seicento. Per consultare gli orari, clicca qui!
Sesta tappa ⇒ Chiesa di San Matteo
All’incrocio di Via Palazzo dei Conti di Lecce e Via Ferdinando d’Aragona si trova la Chiesa di San Matteo, primo splendido esempio del barocco leccese.
La chiesa fa parte dei siti visitabili grazie alla cooperativa Artwork, impegnata nel progetto “LeccEcclesiae – alla scoperta del Barocco”, il cui obiettivo è proprio la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico leccese.
Per maggiori informazioni sul progetto, per gli orari e l’acquisto dei biglietti online, puoi andare direttamente sul loro sito.
Settima tappa ⇒ Piazza Sant’Oronzo
Non si può visitare Lecce senza passare da Piazza Sant’Oronzo, il vero fulcro della città.
Una sosta qui è d’obbligo, optando per un buon caffè o una bevanda fresca in uno dei tanti baretti che contornano la piazza.
E perché non sedersi proprio al bar che compare nel film?
Il Bar Tentazioni è l’ambientazione della scena in cui Vincenzo Cantone (interpretato dal compianto Ennio Fantastichini) siede assieme al figlio Tommaso e cerca di mostrarsi indifferente ai pettegolezzi della gente, fingendo ostentata allegria.
Ottava tappa ⇒ Santa Croce
Nella parte finale del film, l’auto delle pompe funebri ripercorre l’itinerario di Lecce, poiché la nonna nel suo testamento aveva espresso il desiderio di rivedere per un’ultima volta le “pietre gialle” ed i luoghi che l’avevano accolta tanti anni prima.
L’auto passa anche da Palazzo dei Celestini e la magnifica Basilica di Santa Croce, autentico capolavoro dell’arte barocca, che dopo il recente restauro è tornata a splendere di una luce “che ti toglie il respiro”.
Nona ed ultima tappa ⇒ Via Vittorio Emanuele II e il Duomo
Tornando verso Piazza Sant’Oronzo, imbocca Via Vittorio Emanuele II per tornare di nuovo a Porta Rudiae.
All’altezza de “La Rusticana” si trova la bottega nella quale Lunetta Savino ed Elena Sofia Ricci rispondono alle cattiverie delle malelingue, pronunciando la famosa battuta su “spiaggia libera”.
L’itinerario a Lecce è quasi finito, ma ho lasciato per ultimo il mio posto preferito in città: la bellissima cornice di Piazza del Duomo.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto a Lecce, racchiusa tra il campanile, l’Episcopo ed il Palazzo dell’Antico Seminario. Data la sua posizione, il Duomo è dotato di due facciate: quella che si mostra ai visitatori è la facciata laterale, riccamente decorata, mentre quella principale rimane nascosta al primo sguardo.
Merita sicuramente una visita anche all’interno, dove la pietra leccese si fonde col marmo degli altari.
Se di giorno è bella, di notte questa piazza diventa magica. Rimarrei ore ed ore seduta su quegli scalini, circondata dalla bellezza, ad osservare il campanile e le stelle.
Mine Vaganti in Salento: gli altri luoghi del film
Punta della Suina
Tra le location di Mine Vaganti rientra anche Punta della Suina dove è stata girata una delle scene più iconiche del film, quella sulle note di “Sorry, I’m a Lady” dei Baccara.
Sabbia, scogli e mare cristallino, tre ottimi motivi per fare un tuffo qui!
Punta della Suina è tra le spiagge più belle della costa ionica salentina. Se vuoi scoprire quali sono le altre, leggi il mio articolo completo.
Masseria Cippano
Nella scena iniziale di Mine Vaganti, Carolina Crescentini arriva in una bellissima masseria immersa nella campagna salentina. Si tratta di Masseria Cippano, a pochi km da Otranto, all’altezza di Torre Sant’Emiliano. La masseria risale al XV secolo e, nonostante l’evidente stato di abbandono, è ancora in buone condizioni.
Quando l’ho vista con i miei occhi, quasi non ci credevo. È reale, non è finzione.
Ho salito anch’io i gradini della scala esterna, sono entrata in quegli ambienti, mi sono affacciata dalle sue finestre ed il mio cuore si è riempito di mare e di vento.
Per un attimo, nel silenzio di quel luogo, mi son sentita una mina vagante anch’io.
Le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare i piani.
Mine Vaganti è uno dei miei film preferiti e su di esso ho voluto basarci il mio itinerario di Lecce; un itinerario diverso dal solito che, oltre a far conoscere la città, vuole anche trasmettere emozioni.
Se tra le strade di Lecce, davanti alle facciate dei palazzi e delle chiese, riuscirai a sentire una musica leggera… vorrà dire che ci sono riuscita.
3 Comments
Michela
Bellissimo articolo!Lecce e il mio posto del cuore e Carlotta ha saputo descriverlo al meglio
Carlotta Tanisi
Grazie davvero Miki 🙂
fulvia bargellini
Grazie mille, articolo prezioso!