Visitare il Pollino in Basilicata tra borghi, buon cibo e tanta avventura
Visitare il Pollino in Basilicata: i borghi da scoprire, il cibo da gustare e le esperienze da non perdere!
Il Parco Nazionale del Pollino in Basilicata è la meta ideale per chi è alla ricerca di autenticità, calore umano, adrenalina, avventura, paesaggi mozzafiato e buon cibo.
Un luogo dove immergersi completamente nella natura e staccare la spina dalla frenesia della vita quotidiana.
Infatti, nonostante io vi abbia trascorso due giorni completamente full, ho sempre avuto la sensazione che il tempo passasse più lentamente.
Visitare il Pollino in Basilicata richiederebbe ben più di due giorni, ma ti assicuro che anche in così poco tempo si possono vivere tante esperienze diverse ed ora te lo dimostrerò.
Visitare il Pollino: i borghi da scoprire
Terranova di Pollino
Terranova di Pollino è un piccolo borgo di poche centinaia di anime e che è considerato un po’ come la porta di accesso al Parco Nazionale del Pollino.
Stradine strette, casette in salita, tanta natura intorno che si tinge di colori diversi in ogni stagione.
Il punto che più mi è piaciuto è il belvedere sulle montagne di fronte, consigliato soprattutto al tramonto.
Terranova può essere un’ottima base per visitare il Pollino considerata la sua posizione, la gentilezza degli abitanti e la presenza di due ristoranti molto buoni di cui ti parlerò.
San Paolo Albanese
Con San Paolo Albanese è stato subito amore. Non solo per la sua particolarità ed autenticità, ma anche e soprattutto per la storia che queste piccole case in pietra raccontano: la storia della comunità Arbëreshe.
Gli arbëreshë sono una minoranza etnico-linguistica di origine albanese, che migrò verso l’Italia tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo a seguito della caduta della città di Corone e l’invasione dei territori balcani da parte dei turchi.
La comunità di San Paolo Albanese è nata tra queste montagne attorno al 1534 e da allora i suoi abitanti si impegnano a mantenere sempre viva nella memoria l’identità del loro popolo.
Una delle cose che mi ha affascinato di più è stato sapere che qui viene ancora praticato il rito bizantino.
La nostra guida Rosangela ci ha spiegato che la messa viene celebrata sia in greco sia in lingua albanese; ci ha parlato delle differenze con il rito cattolico (soprattutto per la celebrazione dei matrimoni); e ci ha stregato con il simbolismo legato alle icone sacre.
La visita è proseguita nel Museo della cultura arbëreshë, inaugurato nel 1976 allo scopo di preservare, valorizzare e promuovere gli usi, i costumi e le tradizioni della comunità arbëreshë di San Paolo Albanese.
Al suo interno, fotografie e oggetti del passato raccontano la storia del paese.
Particolare attenzione è riservata al ciclo di lavorazione della ginestra. Questa pianta veniva infatti utilizzata per la produzione degli abiti tradizionali femminili. Abiti che vengono indossati ancora oggi dalle donne, soprattutto nei giorni di festa.
Qui a San Paolo Albanese c’è un senso di comunità invidiabile ed un amore profondo per le proprie origini. Senza dubbio, una tappa da non perdere!
Orari Museo: tutti i giorni 9.00-13.00 e 15.00-19.00 (periodo invernale); tutti i giorni 9.00-13.00 e 16.00-20.00 (periodo estivo)
San Costantino Albanese
Dalla parte opposta a San Paolo, si trova San Costantino Albanese, un altro piccolo borgo di cultura arbëreshë, dove però si possono fare delle esperienze molto divertenti.
La prima è il Volo dell’Aquila, un’attività adatta a chi è in cerca di adrenalina pura.
A differenza del “Volo dell’Angelo” dove si “vola” appesi ad un filo, nel Volo dell’Aquila si scende a valle agganciati ad un impianto a forma di ali. Se sei interessato, trovi tutte le informazioni sul volo a questo link.
Un’altra attività da fare è la visita al Parco Avventura, inserito nel bellissimo bosco di cerri a breve distanza dal centro abitato. Il Parco Avventura consiste in una serie di attività fisiche all’aperto, dove ci si diverte a passare da un albero all’altro attraverso cavi d’acciaio, ponti sospesi, corde e scale.
Insomma, è come prendere parte ad un film d’avventura!
Le attività sono svolte in totale sicurezza e ci sono dei percorsi adatti anche a bambini e ragazzi più giovani.
Visitare il Pollino: trekking e non solo
Visitare il Pollino significa tuffarsi nel verde più brillante e respirare a pieni polmoni.
Si possono fare tantissime attività adatte ad ogni tipo di esigenza: lunghe passeggiate, percorsi di trekking leggeri o più impegnativi fino ad arrivare agli sport più estremi.
Insieme a Carlo di Wilderness, un esperto escursionista che conosce la zona come le sue tasche, abbiamo attraversato piano Ruggio fino a raggiungere il Belvedere del Malvento e la cresta di Serra del Prete. Qui abbiamo potuto ammirare i pini loricati, alberi tipici che si trovano solo nel Parco Nazionale del Pollino.
Oltre al trekking, abbiamo fatto un’esperienza davvero particolare: il river walking nel torrente.
Dal comune di Rotonda, infatti, si imbocca un sentiero che, in pochi minuti, ti catapulta in un ambiente selvaggio ed incontaminato.
Dopo aver attraversato il bosco in bici, abbiamo raggiunto la Cascata di Fosso Paraturo (detta anche “del demonio” o “della furcedda”). Lo scenario è a dir poco incredibile!
Poco più avanti, abbiamo iniziato la nostra scarpinata nel torrente. L’acqua è fredda e rigenerante; il percorso non è difficile, ma bisogna fare attenzione a dove mettere i piedi.
Ad ogni modo, con Carlo sei in una botte di ferro!
Merita una visita anche l’EcoMuseo del Pollino realizzato presso il complesso Monumentale Santa Maria della Consolazione a Rotonda (PZ). I visitatori di tutte l’età potranno apprendere la storia del parco e conoscere ogni aspetto del territorio, dalla flora alla fauna, attraverso immagini, filmati, ricostruzioni 3D e tecnologie innovative.
Visitare il Pollino: cosa e dove mangiare
Senise – Lolivia, Masseria e ristoro
Non si può andare in Basilicata senza assaggiare i peperoni cruschi di Senise, l’eccellenza del territorio lucano.
A portare avanti l’arte e la tradizione di questo prodotto è il Consorzio di tutela dei peperoni di Senise IGP, del quale fanno parte diversi produttori e tra questi c’è anche l’azienda agricola La Casata del Lago della Masseria Lolivia.
Qui l’utilizzo di materie prime locali e di produzione casalinga è un vero e proprio must.
Non perdere l’occasione di gustare un delizioso pranzetto in questa oasi di pace con vista privilegiata sul lago azzurro di Montecotugno.
Terranova di Pollino – Ristorante La Luna Rossa
Federico Valicenti del Ristorante La Luna Rossa di Terranova di Pollino si definisce un cibosofo. Cos’è la sua cibosofia? Il racconto del territorio attraverso il cibo, perché il cibo è cultura e mangiare deve essere un piacere.
Non a caso, Federico Valicenti è stato anche chiamato a fare da giudice ospite nella terza edizione di Masterchef ed il suo ristorante è consigliato dalla Guida Michelin.
La sua cucina esalta i sapori lucani senza snaturarli. Ogni piatto è legato ad un ricordo che lo chef sarà felice di raccontare. Fermati ad ascoltare, Federico è un grande chef oltre che una splendida persona.
Terranova di Pollino – Osteria del Baccalà
L’Osteria del Baccalà è una trattoria a conduzione familiare dove potrai gustare ottimi prodotti a chilometro zero e sentirti coccolato dalla gentilezza dei proprietari. Ovviamente consiglio di assaggiare il baccalà, il piatto principe del menù, che viene cucinato in ogni modo e con abbinamenti molto interessanti.
Io non avevo mai mangiato il baccalà prima e mi ha piacevolmente sorpresa: era delicato e gustoso, mi è piaciuto molto!
Penso di averti dato degli ottimi motivi per visitare il Pollino in Basilicata.
Qualunque sia il periodo scelto, il Parco Nazionale del Pollino non ti deluderà!
Questo articolo è frutto di una collaborazione con l’ente del turismo della Basilicata.